giovedì 9 gennaio 2014

RICORDANDO LA LIBERAZIONE


   Come tutte le cose esistenti sulla terra, anche la vita degli uomini ha i suoi limiti. E così stanno scomparendo anche tutti coloro che hanno dato il maggior contributo, anche col sangue, nella lotta partigiana per liberare il nostro paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione straniera.
  Ora dunque saggiamente i dirigenti storici dell’ANPI stanno aprendo l’associazione ai giovani e mettendo nelle loro mani tutto il nostro patrimonio di lotta per la libertà e di difesa della democrazia.
  Con questo la nostra generazione non intende soltanto mantenere vivo un ricordo, ma mantenere nelle giovani generazioni una continuità di intenti che, ispirandosi al nostro glorioso passato, sappia proseguire la lotta in difesa dei diritti umani, della democrazia, della pace e  per  la sopravvivenza stessa del genere umano.
   Anche per voi giovani si tratta di un compito molto difficile, pieno di sacrifici  ed impegnativo, come lo fu per la nostra generazione. 
   La nostra storia passata vi sia di esempio e di stimolo per un’Italia libera nel lavoro, nella pace e nella democrazia.
   Questo è il pensiero di tutti i partigiani ancora viventi per mantener fede agli ideali di tutti coloro che hanno dedicato la propria vita agli ideali di libertà e di coloro che per la libertà hanno immolato la loro giovane vita.
    Questo è il testimone che noi vi passiamo. Sappiamo di lasciarlo in buone mani, in difesa della vita e per il bene dell’umanità.
  
Leone  Sacchi  -  partigiano che ha dato il suo modesto contributo a Carpi, città martire, con i suoi 67 fucilati nel poligono di tiro di Cibeno, 32 fucilati  alla svolta di Cattania, 16 fucilati nella piazza Martiri, ed altri impiccati o caduti in combattimento.

                                                            Bologna 24/04/2008

Nessun commento:

Posta un commento