Come tutte le cose esistenti sulla terra,
anche la vita degli uomini ha i suoi limiti. E così stanno scomparendo anche
tutti coloro che hanno dato il maggior contributo, anche col sangue, nella
lotta partigiana per liberare il nostro paese dalla dittatura fascista e
dall’occupazione straniera.
Ora dunque saggiamente i dirigenti storici
dell’ANPI stanno aprendo l’associazione ai giovani e mettendo nelle loro mani
tutto il nostro patrimonio di lotta per la libertà e di difesa della
democrazia.
Con questo la nostra generazione non intende
soltanto mantenere vivo un ricordo, ma mantenere nelle giovani generazioni una
continuità di intenti che, ispirandosi al nostro glorioso passato, sappia
proseguire la lotta in difesa dei diritti umani, della democrazia, della pace e per la
sopravvivenza stessa del genere umano.
Anche per voi giovani si tratta di un
compito molto difficile, pieno di sacrifici
ed impegnativo, come lo fu per la nostra generazione.
La nostra storia passata vi sia di esempio e
di stimolo per un’Italia libera nel lavoro, nella pace e nella democrazia.
Questo è il pensiero di tutti i partigiani
ancora viventi per mantener fede agli ideali di tutti coloro che hanno dedicato
la propria vita agli ideali di libertà e di coloro che per la libertà hanno
immolato la loro giovane vita.
Questo è il testimone che noi vi passiamo.
Sappiamo di lasciarlo in buone mani, in difesa della vita e per il bene
dell’umanità.
Leone Sacchi
- partigiano che ha dato il suo
modesto contributo a Carpi, città martire, con i suoi 67 fucilati nel poligono
di tiro di Cibeno, 32 fucilati alla
svolta di Cattania, 16 fucilati nella piazza Martiri, ed altri impiccati o
caduti in combattimento.
Bologna 24/04/2008
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