giovedì 9 gennaio 2014

DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO’ CHI SEI


La storia di ogni uomo dipende a volte anche dal luogo della sua nascita. Purtroppo però la scelta non è del nascituro ma del luogo in cui viene concepito.
I popoli dei paesi ricchi vivono la loro vita sfruttando ed opprimendo i popoli più poveri pur di mantenere i loro privilegi.
Io sono nato in Italia, un paese che, nel recente passato ha tentato con la forza delle armi di conquistare ed opprimere delle povere popolazioni dell’africa nel vano miraggio di costruire un’ Italia Imperiale. Si diceva che il generale Graziani, comandante delle forze di occupazione in Abissinia, noto anche con l’appellativo di “macellaio”, legasse i prigionieri per le gambe ad  un carro armato e per la testa ad un altro, straziandone i corpi.
Sarebbe ora che nelle scuole si parlasse di queste atrocità commesse purtroppo anche dagli italiani prima e durante la seconda guerra mondiale per insegnare ai giovani il rispetto della indipendenza  dei popoli e della vita dei singoli.
DIMMI CON CHI VAI – La fine della guerra, la Repubblica e la Costituzione, che ne costituisce il pilastro, avevano riacceso negli animi degli italiani la speranza che l’Italia, risorta, aperta alle nuove riforme nel campo del lavoro, avrebbe potuto procedere alla soluzione dei problemi che affliggono la nostra società; primo fra tutti il diritto al lavoro nella pace. Purtroppo però le forze occulte che a suo tempo avevano portato al fascismo, forti ancora del loro potere, sono riuscite ad inserirsi ancora una volta nei centri del potere ed a creare un connubio fra forze eversive e servizi segreti “deviati” (vedi caso Giannettini), che poi ci hanno portato alle stragi di Piazza fontana, di Via della Loggia, dell’Italicus, della stazione di Bologna e di tante altre, tutte rimaste impunite. Gli scandali finanziari di Sindona, del Banco Ambrosiano, con il coinvolgimento dello IOR e la morte misteriosa di Calvi, che hanno sottratto miliardi e miliardi al popolo italiano, fanno parte tutte di manovre eversive volte a destabilizzare il paese in vista di una restaurazione reazionaria che garantisca i privilegi acquisiti.
Di fronte a questi pericoli saprà reggere il tessuto democratico del nostro paese? E la sinistra saprà sventare queste manovre? Il centrosinistra che oggi governa il nostro paese avrà acquisito la maturità necessaria a far fronte a tutte queste insidie?
 Una cosa è certa: nella misura in cui i popoli si mobiliteranno per la conquista di una società più giusta, sarà sempre più difficile fermare questo slancio verso una nuova civiltà.
Ma la società capitalistica sarà disposta a cedere le redini del comando in via pacifica o reagirà provocando la terza guerra mondiale? Se così fosse, con le armi di distruzione attuali, questo significherebbe la fine del genere umano. Arriveranno anche a questi estremi pur di non rinunciare ai loro privilegi? Speriamo che la tragedia che incombe sul futuro dell’umanità sia solo un incubo, destinato a dissolversi.
   Di una cosa però sono certo. Partendo dalla mia esperienza di figlio del popolo che ha lottato contro il fascismo e la guerra e che poi ha dato il suo modesto contributo a fianco dei partigiani per la libertà del nostro paese, posso affermare che l’uomo sarà artefice del proprio futuro se saprà trarre profitto dalla propria storia e dalle esperienze delle generazioni che l’hanno preceduto.

   Bologna 24/09/2007

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