Questa storia,
sebbene vecchia di tanti anni, penso che meriti di essere raccontata, sia per
il contenuto, anche da riderci sopra, sia anche per la condizione di miseria di
allora.
Ma veniamo al
film. Siccome era muto, sulla tela, sotto le immagini, c’era scritta la trama
del film.
Io, con il
violino, ed un mio amico con il pianoforte, dietro le quinte facevamo la
colonna sonora. Per chi non le ha vissute sembrano storie inverosimili.
Purtroppo però sono storie vere che noi abbiamo vissuto appena 80 anni fa.
Il cinema muto
Prima di
cominciare la storia di oggi, vorrei parlarvi della situazione economica in cui
si trovava la campagna in cui abitavo io.
Io sono della bassa
modenese e, tanto per cominciare, non tutti avevano un paio di scarpe per lo
meno quelle della festa. Alla festa uno andava via e gli altri stavano in casa
perché mancavano le scarpe e le biciclette erano rare come le mosche bianche,
penso non più di una ogni cento persone. La miseria era tremenda, perché anche
quattrini non ce n’erano in modo assoluto per la gente delle campagne.
Questa era la
situazione nella quale ci trovavamo noi nel 1928, cioè nel periodo in cui si
colloca la storia che vi voglio raccontare.
Noi abitavamo a
cinque Km. dal paese e fino a 6-7 anni non l’avevamo mai visto e non sapevamo
neppure cosa fosse un paese.
In quegli anni,
anche da noi in campagna, si cominciò a sentir parlare di cinematografo. Si
diceva che c’erano persone che camminavano, cavalli che galoppavano, treni che
correvano. Il treno per noi era una cosa favolosa, di cui noi ragazzi sentivamo
parlare, ma che nessuno aveva mai visto.
Nel nostro
villaggio c’era una sala, che poi era solo una misera costruzione, adibita al
ballo domenicale. Una domenica in quella sala fu programmata la proiezione di
un film. C’era un’attesa indescrivibile per vedere questa pellicola. Le
giornate non passavano mai nell'attesa della fatidica domenica. Finalmente la
proiezione del film ha inizio e partono squadroni di cavalli al galoppo, che
corrono in campagna, da una parte e dall’altra. Forse era un film con il famoso
Tom Mik. Ma può darsi anche che questo personaggio sia comparso qualche anno
dopo.
Sta di fatto che
dopo qualche minuto di questa folle corsa per campi e praterie nella sala si
alzò un urlo e si sentì gridare: ferma i cavalli. I cavalli mi rovinano il
raccolto!!!
L’uomo terrorizzato
che urlava era il proprietario del terreno che si trovava dietro alla sala.
Urlava terrorizzato perché vedeva tutta la sua terra calpestata ed i prodotti
distrutti. Era mezzo morto di paura e quando finalmente la proiezione fu
sospesa non credeva ai suoi occhi, avendo costatato che il campo era ancora
integro.
Per completare
questo mio racconto vorrei soltanto aggiungere che ora io ho 91 anni e la cosa
può sembrare incredibile soprattutto ai più giovani. Ma quando al cinema si
proiettavano delle pellicole che mostravano i treni in corsa, la gente si
scansava, se vedeva il treno venirgli incontro. Ci sono stati anche casi di
malori o di svenimenti di persone che sono state portate fuori dalle sale di
proiezione.
Ho voluto
raccontare questo semplice episodio di vita vissuta perché ci si renda conto
delle condizioni viveva la gente appena 80 anni fa nelle nostre campagne.
Sacchi Leone
04-05-2004
04-05-2004
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