lunedì 27 gennaio 2014

2013-11-30 I MIEI CENTO ANNI


     I miei cent’anni, compiuti ormai il 20 febbraio 2013. Quando vado fuori a spasso, spingendo la carrozzina o facendomi spingere dalla mia assistente, molti si meravigliano della mia longevità. Vi confesso che nonostante i lavori di una volta rimangano solo un ricordo, mi ritengo fortunato perché mi sento ancora partecipe, nel bene e nel male, a tutto quello che sta succedendo nel mondo ed in particolare in Italia.

     Il sei Gennaio dell’anno in corso a 97 anni è mancata mia moglie Maria. Avevamo fatto 77 anni di matrimonio insieme e cinque anni di fidanzamento. Direi quasi una eccezione. Però ora sento la sua mancanza. E’ questo che mi addolora maggiormente. Nella mia solitudine penso a quello che mi circonda di te. Mentre sto battendo queste brevi note con la mia olivetti ammiro con tanto amore il tappeto che tu hai ricamato, cara Maria, nel lontano 1935 quando ci siamo sposati. Ci metto una mano sopra e mi sento di amarti e di abbracciarti ancora come allora. Così per tante altre cose della nostra casa. In particolare l’urna che, come d’accordo, sta nella nostra camera in attesa della mia per andare per sempre insieme in un loculo nel cimitero di Carpi.

      Oggi dico che la vita mi rende ancora felice perché sono attorniato ed assistito da due bravi figli, da una nuora e da un genero, da quattro nipoti e dieci pronipoti che mi circondano con tanto amore.

     Per concludere sui miei cento anni dico ed auguro a tutti che la vita è un dono degno di essere vissuto con entusiasmo ed intensità di intenti.

   Leone Sacchi                                        Bologna 30/11/2013

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