Il risvolto della
guerra
Da un po’ di tempo sul primo canale della RAI, dopo le 14 si parla di
personaggi storici e di eroismi durante la guerra. Io vorrei soffermarmi anche
sui risvolti negativi della guerra. A Migliarina, dove io abitavo, il parroco,
don Achille Rosi, intervistando Mario Mariani, gli chiese perché non andava più
in chiesa e questi rispose: Se lei reverendo avesse visto le teste volare via e
tutti gli orrori della guerra, forse avrebbe perso la fede anche lei.
L’Italia, già povera prima della
guerra, ne uscì dissanguata a causa delle spese militari. La disfatta di
Caporetto ed il ritiro del nostro esercito al Piave è stata una tragedia che va
ricordata non come riferisce la storia, ma nella sua tragica realtà. Invece di
costringere i soldati ad attraversare a nuoto il Piave, anche se molti sono
annegati perché non sapevano nuotare, avrebbero dovuto dare ordine di
arrendersi. Io penso che i generali che
hanno dato questi ordini non si siano gettati a nuoto, ma siano fuggiti con
mezzi appropriati.
Poi è stata creata la leggenda: il Piave mormorò, non passa lo
straniero. Ma la realtà dei fatti è che l’esercito austroungarico si ritirò per
proteggere un altro fronte ed evitare la
sconfitta e la fine dell’impero austro- ungarico.
Fa bene raccontare le storia ed anche gli atti di eroismo, ma sarebbe
bene anche raccontare che con le guerre non ci sono mai né vincitori né vinte
ma solo e sempre distruzioni e morti fra la povera gente.
Leone Sacchi 23/12/2013
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