On. Silvio Berlusconi, i miei primi pensieri
vanno a quando è entrato in politica.
Durante quella prima campagna elettorale Lei aveva promesso tante cose e
molti italiani, in buona fede le hanno creduto. Purtroppo
però gli anni del suo governo sono stati disastrosi ed hanno portato il nostro
paese sull’orlo del fallimento. Forse i suoi elettori avevano pensato che, se è
stato tanto bravo ad arricchire il suo portafoglio, sarà bravo anche a
pareggiare i debiti che gravano sul nostro paese.
Visto lo stato in cui ha portato il e, mi
chiedo come sarà messo ora il suo portafoglio. Avrà subito la crisi o si sarà
gonfiato ulteriormente?
Ora Lei non è più Presidente del Consiglio,
ma è ancora capo del suo partito e fa ancora da ago della bilancia nel governo.
Ha voluto a tutti i costi togliere la tassa sulla prima casa, come se questa
fosse una questione prioritaria per risolvere la crisi che attanaglia il nostro
paese, mettendo in grave difficoltà il governo. Questa sua posizione è di sola
furbizia in vista delle prossime elezioni politiche. Lei lo sa bene e lo fa
solo per furbizia. Ma il paese soffre e vorrebbe uscire da questa crisi.
Non credo che Lei avrà modo di leggere
questa mia lettera, ma spero almeno che serva a dare un contributo per arrivare
ad avere un governo che governi nell’interesse delle classi lavoratrici del
nostro amato paese.
Leone Sacchi Bologna
23/10/13
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