Avevo otto anni quando il 21 gennaio del 1921, dalla
scissione del Partito Socialista, sorse a Livorno il Partito Comunista
Italiano. Pieni di entusiasmo per l'avvento al potere dei comunisti nell'Unione
Sovietica, con la speranza che anche per l'Italia potesse iniziare un'epoca di
democrazia e di sviluppo sociale e civile.
Il nostro paese era uscito vittorioso dalla guerra
1915-18, ma con un tremendo bilancio sociale per l'elevato numero di perdite di
vite umane e con un pesante bilancio per l'economia del paese, massa a
dura prova per le spese sostenute per far fronte allo sforzo bellico.
La parola "comunismo" destò subito in me la
speranza che si aprisse un'epoca di più equa distribuzione dei beni della
Terra. Purtroppo però la storia successiva, caratterizzata più dalla sete di
potere che dalla ricerca di giustizia, si è premurata di infrangere nel
sangue tutte le speranze che io, insieme a tanti e tanti italiani, avevo posto
in questi principi.
Da allora, nel corso degli anni, le nuove tecnologie ci
hanno consentito di raggiungere livelli di benessere inimmaginabili ed
impensati. Ma anche questo non ha risolto i problemi dell'umanità. Anzi li ha
aggravati.
E' cresciuto il divario fra paesi poveri e paesi ricchi, sono
cresciute la fame, la miseria le malattie e le guerre. L'inquinamento dell'aria
e delle acque, l'inquinamento termico, l'uso indiscriminato di tutte le
tecnologie, stanno minacciando il clima e l'ambiente con gravi conseguenze
per la salute degli esseri viventi e quindi anche dell' uomo.
Ormai è evidente davanti agli occhi di tutti che tutte
queste tecnologie, sia quelle militari che quelle civili sono nelle mani
dei potenti della terra che le possono usare, e le stanno
usando, contro l'umanità.
Io penso che nessun scienziato abbia dato al mondo le sue
scoperte per distruggere, ma per migliorare la vita dell'uomo sulla terra e
spero ancora che il bene finisca per prevalere sul male che oggi minaccia
l'umanità. Del resto abbiamo ancora tanti scienziati e tanti uomini e donne di
buona volontà che si prodigano, giorno per giorno per combattere i mali
individuali e collettivi che oggi affliggono l'umanità per contrastare l'azione
di chi, guardando solo al proprio interesse personale o di gruppo, è disposto a
tutto.
Tornando al concetto di "comunismo" ed a quello
che quel termine ha evocato in me per tutta la vita oggi posso in tutta
coscienza dire che quello che rimane di importante in me di quella ideologia
è il bisogno di giustizia sociale e di giustizia fra i popoli.
L'esigenza che tutti i popoli si uniscano per sconfiggere la morte e per
mettere tutte le conquiste della tecnologia al servizio del benessere delle
genti che popolano la terra.
Leone Sacchi
12-02-2007
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