giovedì 9 gennaio 2014

FESTA DELLA SCUOLA DI MIGLIARINA BUDRIONE SALUTO DI SACCHI LEONE


Cari bambini, sono stato anch’io un alunno di questa scuola, però più di  80 anni fa.
Le prime classi le ho frequentate nella vecchia scuola di Migliarina, che era stata la casa natale di Ciro Menotti. Mi ricordo che nell’atrio c’era una lapide che portava la seguente scritta (vediamo se la ricordo ancora) : “Qui nacque Ciro Menotti che patì e sanzionò sul patibolo”. Alcuni anni fa sono tornato a visitare i luoghi della mia infanzia ed ho rivisitato quella casa. La lapide c’era ancora.
Il banco dietro al quale eravamo seduti era di legno e, mi ricordo, aveva un foro dentro al quale stava il calamaio con l’inchiostro.
Noi, bambini di campagna, figli di operai e di contadini semianalfabeti, non sapevamo neppure tenere in mano il portapenne. Il primo insegnamento ci veniva impartito con la matita e dovevamo imparare a fare le aste diritte. Tante e tante pagine di aste prima di provare a scrivere le prime lettere dell’alfabeto.
Quando abbiamo cominciato ad usare il portapenne e quindi l’inchiostro sono cominciati i guai. A volte per sbadataggine, altre volte perché si immergeva troppo la penna nel calamaio, si facevano le macchie d’inchiostro nel quaderno. E allora le maestre ci davano anche delle sberle, come è capitato anche a me.
Quando poi abbiamo cominciato a scrivere dei pensierini o piccoli componimenti si sono presentati altri problemi. Noi tutti in campagna parlavamo il dialetto e i nostri componimenti erano pieni di parole dialettali italianizzate. Le insufficienze erano all’ordine del giorno.
Sono passati soltanto ottant’anni, ma sembra di parlare di un mondo completamente diverso.
Io vi ho portato un opuscolo sulla lavorazione del formaggio grana, dai tempi antichi ad oggi perchè io sono nato nel caseificio di Migliarina ed ho fatto il casaro per tutta la vita. Penso che sarebbe molto utile che anche i vostri genitori ed i vostri nonni scrivessero le loro storie di vita e di lavoro. Potrebbero raccontarvi un po’ di storie di Migliarina e Budrione, di quando c’era la palude, dei lavori di bonifica per rendere più fertile la terra e migliori le condizioni sanitarie. Potrebbero parlarvi del tifo alla cooperativa di Migliarina, perché mancavano le fogne e l’acqua usata per preparare gli alimenti era inquinata. Allora furono fatte le condotte idriche e le fontane. Quanto lavoro e quante fatiche per debellare il tifo e ridare la salute alla povera gente!
Ma voi già state pensando che la storia la studiate sui libri e non avete bisogno che ve la raccontino i vostri nonni.
Ma siete sicuri che quella che studiate sia tutta la storia? Ma sui libri che voi leggete la trovate la storia della cooperativa di Migliarina, che fu data alle fiamme dalle squadracce fasciste perché ritenuta sovversiva e contraria al fascismo?
E la sala da ballo lo sapete come e da chi fu costruita? E la tragedia dell’attacco fascista che vi fu compiuto con una bomba che fece un foro nel muro. Degli spari all’impazzata, che dovevano spaventare i giovani che frequentavano quella sala, ed invece ferirono mortalmente uno degli assalitori, un povero giovane, Eugenio Paltrinieri, che si era unito al gruppo dei facinorosi?
Quanti ricordi mi legano ancora a questa terra ed alla sua gente! Vorrei raccontarvi del coro della chiesa di Budrione, in prevalenza femminile, che il campanaro, il maestro Andrea Martinelli, aveva preparato e diretto prima delle guerra. Di quel coro faceva parte anche Valter Lusvardi, mio carissimo amico, che fu fucilato in Piazza Martiri a Carpi dalle Brigate Nere. Io suonavo il violino in quel coro nella chiesa di Budrione.
Memorabili poi erano le gare di virtuosismo che si facevano con il suono delle campane fra le chiese di Migliarina, Budrione e Fossoli.
Cari bambini, credetemi si potrebbe scrivere un libro intero con i racconti dei vostri nonni. Sarebbe interessante e necessario per capire quanto lavoro, quanti sacrifici e quanto sangue sono costati il benessere e la democrazia  di cui oggi godiamo.
A voi bambini spetta il compito di proseguire il cammino fatto dai vostri antenati per dare sempre più lustro a Migliarina e Budrione nel benessere, nella pace e nella libertà.
Grazie!



Leone Sacchi, nato a Migliarina di Carpi il 20 febbraio 1913

30-05-2003

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