sabato 20 dicembre 2014

2014-12-23 L'ANNO VECCHIO SE NE VA....

 L’ANNO VECCHIO SE NE VA….
                                   ANNO NUOVO AVANTI, AVANTI!!

   Quanti ricordi ci portano indietro ai bei tempi passati!!!
   Quando ero bambino i contadini facevano di mucchi di foglie e poi  li bruciavano per l’ultimo dell’anno e si davano voce urlando “ ALLINOVI, ALL’ANNO NUOVO!!!
    Non so se questa usanza esista ancora, ma io ne provo tanta nostalgia. Ma tutto passa e tutto cambia.
   L’anno vecchio se ne va e mai più ritornerà … Anno Nuovo avanti, avanti, ti fan festa tutti quanti. 
    Fino a quando era viva la mia cara Maria, l’ultimo dell’anno ci si riuniva tutti in casa nostra in una decina di persone  e con gioia brindavamo all’anno nuovo. Adesso che sono solo me ne vado a letto alle venti, come tutte le sere, pensando con tristezza agli anni trascorsi.
    Queste vecchie tradizioni  sono finite  per me, anche se proseguono, forse in forme diverse per i più giovani. Comunque sia speriamo che l’anno nuovo sia portatore di cose nuove e positive per il nostro paese e per tutta l’Europa.
    Anno nuovo avanti, avanti… anche per il governo Renzi e per tutte le riforme indispensabili per la ripresa economica del nostro paese.
   Anno Nuovo Avanti Avanti, Ti Fan Festa Tutti Quanti !!!!!

leonesacchi.blogspot.it                             Bo 23/12/2014

domenica 14 dicembre 2014

2014-12-13 LE CRISI DELLA SOCIETA' CAPITALISTICA


LE CRISI DELLA SOCIETA’  CAPITALISTICA

   Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo nel millenovecento- ventinove, quando la crisi travolse al fallimento gran parte di quelli che avevano fatto acquisti con il mutuo, poiché ormai il valore del mutuo era diventato superiore al valore della merce acquistata.
    A distanza di tanti anni sto di nuovo assistendo ai tragici avvenimenti che colpirono allora tutte le categorie sociali, dai contadini, agli artigiani, ai piccoli imprenditori. Anche adesso, come allora, le banche assorbono le ricchezze alienate per fallimento, rimettendo nelle mani di pochi tutte le ricchezze del paese. Allora questo stato di cose portò al potere Mussolini ed il fascismo con la violenza.  C’è forse il rischio che questo epilogo della crisi si ripeta?  Io mi auguro di no, ma è certo che il fascismo e gli estremismi, anche di carattere razziale stanno crescendo in Italia ed in larga parte di Europa.
    Ho fatto il parallelo  con la situazione di allora per mettere in evidenza la necessità che tutte le forze finanziarie, politiche e sociali che hanno in mano le sorti del paese prendano coscienza dei rischi e si adoperino per il superamento della crisi attraverso le riforme , indispensabili per la ripresa della  nostra economia.
leonesacchi@blogspot.it                             BO 13/12/2014

      

venerdì 7 novembre 2014

2014-11-07 I LADRI DI PISA

                                   I LADRI DI PISA
    I ladri di Pisa, si diceva, litigano di giorno e vanno a rubare insieme durante la notte. Questo mi sembra sia quello che fanno Renzi e Berlusconi. E non sembra che i bisticci tornino a beneficio dei lavoratori, ma appaiono piuttosto come liti per la spartizione delle poltrone, lasciando in secondo piano i bisogni ed i problemi del nostro paese. Rimane sempre e soltanto in primo piano l’ingordigia del potere. Non pensano che questa ingordigia è al suo tramonto e lascia dietro di sé soltanto tristi ricordi.
    Abbiamo avuto il dono della vita e dovremmo poter guardare indietro, felici di averla vissuta bene e di aver lasciato dietro di noi solo buoni ricordi ed un pezzo di storia di rinascita democratica e di ricostruzione del nostro paese. Ma questi cosa lasceranno dietro di sé?  Solo il ricordo della loro sete di potere?

     leonesacchi.blogspot.it                       Bo 7/11/2014

giovedì 6 novembre 2014

2014-11-06 LA RIFORMA ELETTORALE IN DISCUSSIONE AL PARLAMENTO: GIUSTA O INGIUSTA

LA RIFORMA ELETTORALE IN DISCUSSIONE AL PARLAMENTO: GIUSTA O INGIUSTA

       Io comunista la ritengo ingiusta, sia con lo sbarramento al quattro che al cinque per cento. La ritengo ingiusta perché io comunista pago le tasse al pari degli altri cittadini e non vedo perché mi debbono togliere il diritto di esporre le mie opinioni in parlamento.
      Hanno fatto credere all’opinione pubblica che i piccoli partiti sono solo di disturbo e non avrebbero nessun valore in parlamento. Ma io contesto a coloro che siedono su comode poltrone in parlamento che i fatti sono molto diversi e che con la nostra presenza in quella sede potremmo mettere in discussione una più equa distribuzione dei beni posseduti sulla terra poiché non è giusto che  il 90% delle ricchezze sia  in mano a pochi e che il restante 10% sia costretto a disputarsi le briciole.
     Per queste semplici ragioni io ritengo che questa riforma sia ingiusta ed abbia il solo scopo di mantenere i profitti nelle mani di pochi  e garantire nel contempo tante comode poltrone dentro e fuori dal parlamento.


leonesacchi.blogspot.it                          BO    6/11/2014

martedì 4 novembre 2014

2014-11-04 DOTTORI DI SE' STESSI

DOTTORI DI SE’ STESSI

     Io non sono certamente un medico e neppure un dietologo, ma ho una certa esperienza personale e voglio dirvi la mia in materia di alimentazione.
   In base alla mia personale esperienza la vita va suddivisa in tre fasi fondamentali: l’adolescenza, la maturità e la vecchiaia.
      Durante la fase dell’adolescenza il corpo deve crescere ed  ha bisogno di  una alimentazione abbondante e ricca di proteine e di vitamine.
    In generale credo che lo stesso discorso valga anche per la fase della maturità perché durante questa fase l’individuo deve procreare e lavorare e questo richiede molte energie.
     Gli anziani, è la categoria alla quale appartengo, hanno bisogno di un tipo di alimentazione diverso. Non debbono più crescere, lavorano poco, fanno poca attività motoria ed in genere non consumano molte energie. Non prenderò ad esempio il mio tipo di alimentazione perché non tutti i fisici sono predisposti allo stesso modo, ma ognuno dovrebbe rivolgersi al proprio medico per evitare alimenti non più adatti alla propria età. Il consumo di alimenti che appesantiscono la digestione possono creare disfunzioni con gravi conseguenze, anche mortali.
Leonesacchi.blogspot.it                              04/11/2014


domenica 26 ottobre 2014

2014-10-26 All’On. Romano Prodi


All’On. Romano Prodi

   Egregio e caro On. Romano Prodi, Lei certamente non si ricorderà di me, ma io ho un caro ricordo di Lei perché le ho scritto varie volte e Lei mi ha sempre risposto di persona con grande puntualità e gentilezza. Conservo le Sue lettere come reliquie e La ringrazio di tutto cuore.
    Ancora una volta sento il bisogno di scriverLe per dirLe che le sue posizioni sui rapporti fra Europa e Russia sul problema Ucraina sono lodevoli e dovrebbero essere tenute in grande considerazione non solo  dal  nostro governo, ma dall’Europa tutta.
       Mi permetta di dirle che di uomini come Lei ce ne vorrebbero tanti nel governo ed in tutto il nostro paese ed in Europa per risolvere i nostri problemi interni e le controversie nei rapporti fra i popoli.

  Leonesacchi.blogspot.it                    Bologna 26/10/2014

domenica 19 ottobre 2014

2014-10-19 SE SONO MATTI, NON LI VOGLIAMO


SE SONO MATTI, NON LI VOGLIAMO
  
   Una volta c’erano i manicomi dove venivano ricoverati i matti.
Ora i matti sono fra noi e ce ne sono di tutti i tipi. Ce n’è uno che, addirittura, vorrebbe fare un referendum per abolire l’Euro e tornare alla Lira. Questo matto non pensa che noi non siamo autosufficienti e che per far funzionare le nostre industrie abbiamo bisogno delle materie prime che dobbiamo importare da tutto il mondo.
      Se uscissimo dall’euro, con i debiti che abbiamo, la nostra moneta sarebbe carta straccia e porteremmo il nostro paese alla catastrofe. Se invece rimaniamo nell’Euro ci possiamo aiutare a vicenda ed uscire dalla crisi tutti insieme.
     Come detto all’inizio i manicomi non ci sono più, ma di matti in giro ce ne sono tanti e con un referendum ne possono succedere di tutti i colori.
    Speriamo che prevalga la saggezza e che non si arrivi a questo referendum. Questo è quello che si augura un vecchio a cui sta a cuore il bene del nostro paese.

leonesacchi.blogspot.it                                    BO 19/10/2014    

2014-10-17 PANTANI- LA TRAGEDIA DI UN GRANDE CAMPONE

PANTANI: LA TRAGEDIA DI UN GRANDE CAMPIONE
     Fin da giovane ero molto appassionato delle corse in bicicletta e ne sono tuttora avvinto. Ma sono rimasto sconvolto dalla constatazione che anche le corse possono essere truccate. In particolare sono rimasto molto colpito dalla tragedia di Pantani. Ai tempi della mia gioventù ero un fanatico sostenitore di Girardengo.. Da Migliarina, dove abitavo, correvo a Carpi a comprare la Gazzetta dello Sport e divoravo le pagine ove si parlava delle sue strepitose vittorie. Allora le corse in bicicletta erano molto più suggestive di adesso. Le strade erano piene di ghiaia e le forature frequenti. I corridori avevano le camere d’aria di ricambio e gli attrezzi dietro al sellino. Ad ogni foratura si fermavano e facevano tutte le operazioni da soli. Adesso le strade sono per lo più asfaltate e le moderne biciclette rendono le corse meno faticose.
     Purtroppo con l’avvento delle droghe molti corridori per primeggiare si avvalgono di questi stimolanti con tutte le conseguenze che questo comporta. Sembra di capire che ormai molti fanno uso di droghe. Chi ha i soldi e se lo può permettere appare come una persona onesta ed irreprensibile. Chi non se le può permettere ruba, borseggia e spesso finisce in galera. A volte si uccide anche per droga.
   Di fronte a questa tragica situazione io penso che sarebbe meglio dare la possibilità ai drogati di comprare la droga in farmacia con una ricetta del medico.  Però una ricetta particolare con sopra il teschio della morte.  In questo modo si stroncherebbe il traffico della droga e si  ridurrebbero le spese dello stato per tutti i drogati mantenuti nelle carceri. Ed anche i drogati potrebbero essere indotti a pensare un po’ più attentamente alla loro salute.

Leonesacchi.blogspot.it                         17/10/2014  

domenica 12 ottobre 2014

LA MIA E LA NOSTRA SOLITUDINE
     Forse io sono fra i beati che alla mia età hanno la fortuna di battere sulla mia inseparabile Olivetti i miei pensieri ed anche la fortuna di suonare sul violino quello che mi esce ancora dal cervello poiché la vista non mi consente più di leggere il mio repertorio. Comunque sia mi ritengo fortunato ed anche soddisfatto. Queste condizioni penso siano utili ed anche indispensabili nella vecchiaia per sentirsi ancora partecipi, perché ci danno energia per la sopravvivenza e ci aiutano nel cammino finale della nostra vita.
     Voglio qui raccontare una storia vera che mi ha raccontato un mio amico  del Villaggio Due Madonne. Suo padre era ricoverato in un istituto di Bologna ed aveva sempre intorno a sé molti amici ai quali tutte le mattine raccontava sempre la stessa storia. Per essi era sempre nuova perché ogni volta se la dimenticano subito, ma anche così rimaneva un buon passatempo giornaliero.
     Mio figlio che da tempo si è volontariamente assunto l’incarico di editore dei miei scritti, che me li corregge, li scrive sul computer e  li spedisce ( anche se spesso non è d’accordo con me), ogni tanto protesta e mi dice basta, scrivi troppo. Forse lo dice perché anch’io ripeto le stesse cose, ma forse non comprende che questo mi aiuta a sollevare la solitudine dentro di me e mi aiuta ad andare avanti confermandomi che la vita è bella e degna di essere vissuta.

    Leonesacchibolgspot.it                            10/10/2014

giovedì 9 ottobre 2014

2014-10-09 LE OFFESE NON SOLO IN SENATO, MA ANCHE AGLI ITALIANI

LE OFFESE NON SOLO IN SENATO, MA ANCHE AGLI ITALIANI
    Io qua non voglio esprimere un giudizio sulla validità o meno delle posizioni degli uni e degli altri sull’articolo 18. Voglio solo esprimere un giudizio sul comportamento indegno dei senatori delle “Cinque Stelle”, che disonorano non solo il parlamento, ma anche gli italiani che sperano nell’operato del parlamento per risolvere i problemi che sta attraversando il nostro paese. Per questo spero che anche le italiane e gli italiani  che li hanno votati si dissocino e rendano pubblica la loro indignazione.
     Nella situazione attuale del nostro paese non sono le bagarre del parlamento, ma l’unità di tutte le forze politiche a poter risolvere i problemi della disoccupazione e ridare all’Italia ed agli italiani fiducia e speranza nel futuro del nostro paese e dell’Europa.
    Questo è anche quello che vorrei dire a Grillo e a tutti coloro che con le loro urla turbano il nostro paese.

    leonesacchi.blogspot.it                             9/10/2014

mercoledì 8 ottobre 2014

2014-10-06 LE FAMIGLIE TRADIZIONALI DI UNA VOLTA

LE FAMIGLIE TRADIZIONALI DI UNA VOLTA
      Le famiglie tradizionali di una volta nella nostra regione erano molto numerose. Questo era dovuto alla grande miseria ed alle condizioni di lavoro. Partendo dai contadini con le loro grandi famiglie patriarcali: essi erano costretti a rimanere uniti perché i figli quando si sposavano non avevano le possibilità economiche di crearsi una famiglia ed anche perché la conduzione di un podere agricolo richiedeva un gran numero di braccia e di animali da lavoro. E così i figli dei contadini erano costretti a continuare a fare i contadini.  
     La stessa cosa, in qualche misura avveniva anche per gli operai che vivevano in catapecchie nella più dura miseria. Avevano bisogno di far lavorare i figli fin dalla più tenera età e non potevano permettersi di affrontare i costi della frequenza scolastica e dei libri. Solo le famiglie benestanti avevano la possibilità di far studiare i propri figli, di permettere loro di intraprendere nuove carriere e di costituire delle famiglie indipendenti da quelle dei genitori.
     Questo stato di cose è scomparso verso la fine della seconda guerra mondiale, quando, attraverso nuove tecnologie di lavoro si sono sviluppate nuove forme di convivenza.
    Prendiamo ad esempio la mia famiglia: quando siamo venuti ad abitare a Bologna eravamo in sei, poi le figlie di mio figlio si sono sposate ed hanno formato le loro famiglie. E così ha fatto anche mio figlio con sua moglie. Oraì, dopo la morte di mia moglie io sono rimasto solo. Ciò non toglie che i miei figli mi sono vicini e mi circondano di tante cure amorevoli.
      Oggi, alla luce della mia esperienza, penso che sia giusto che ciascuno abbia la possibilità di formarsi la propria famiglia, senza che questo intacchi gli affetti verso i propri genitori.

leonesacchi.blogspot.it                       Bologna 8/10/2014

giovedì 21 agosto 2014

2014-08-21 UN VECCHIO PROVERBIO DICE: CHI DI COLTEL FERISCE ...

UN VECCHIO PROVERBIO DICE: CHI DI COLTEL FERISCE DI COLTEL PERISCE
      Durante la dittatura fascista c’era un motivetto che diceva: sotto la man del reo destino, molti son già caduti, molti il carcere ed il confin detiene eppure son cresciuti. Mussolini  si è imposto al potere con la forza delle armi e con le armi è stato soppresso. Secondo me  gli ambasciatori sia in Iraq che in qualsiasi altro paese arabo non debbono essere portatori di armi, ma portatori di  pace. Un esempio l’abbiamo già avuto in Iraq con la guerra e le tragiche conseguenze alle quali stiamo assistendo. Così dicasi con Geddafi e con tutti i paesi dove  l’Amarica con la complicità dell’Europa, vuole mantenere il proprio potere con la forza delle armi.     Questo perché la ribellione dei popoli arabi non è una ribellione di delinquenti, ma dei  popoli che in difesa della propria libertà conducono, a loro dire, una guerra santa contro il potere americano. Purtroppo  di questa tragica situazione subiscono le conseguenze anche gli innocenti.
         Non so se il governo italiano sia andato in Iraq e negli altri paesi come ambasciatore dell’ Onu o per iniziativa del governo italiano.    Comunque sia non è con la violenza delle armi che si porta la pace, ma  si portano  solo delle armi per proseguire i conflitti in corso. Purtroppo con risultati disastrosi cui  stiamo assistendo tuttora e  con delle prospettive purtroppo tragiche per l’Europa e per il mondo intero. Quindi finché siamo  in tempo, cerchiamo di evitare il peggio e non più col potere delle armi, ma come ambasciatori di pace, perché ogni popolo ha il diritto alla sua  indipendenza e alla sua libertà. Questo  dovrebbero comprendere i prepotenti della terra e rinunciare ai loro privilegi. Questo è quanto spero  per evitare le tragiche conseguenze per il nostro avvenire.



leonesacchi.blogspot.it                                               Bologna 21-08-2014


Carissimo babbo, mi dispiace che tu la pensi così, ma nel rispetto delle tue idee, questo mi hai dettato e questo ho scritto.
   Io non so perché tu pensi queste cose oggi. Di certo non la pensavi così quando gli americani lanciavano le armi ai partigiani italiani perché potessero difendersi dagli occupanti tedeschi. Forse però allora anche negli Stati Uniti o in Brasile, qualcuno pensava come tu ora che gli italiani dovevano sbrigarsela da soli e che il compito della diplomazia era quello di predicare la pace.
Corrado




domenica 17 agosto 2014

2014-08-16 IL SOGNO DELLA GRANDE FAMIGLIA ITALIANA
Tempo fa ebbi a scrivere un articolo nel quale dicevo che anche Berlusconi doveva essere partecipe nella grande famiglia italiana, non come despota, ma come componente della famiglia, come rappresentante del 25% della nostra famiglia. Mi son trovato a discutere con molti che dicevano: “Mai con Berlusconi!”. Come se Berlusconi fosse un nemico da trattare da nemico.
Ero anche scettico su quello che diceva Renzi come propaganda e cioè che egli, se fosse stato al governo, avrebbe fatto delle leggi  in grado di risolvere la crisi economica del nostro paese. Adesso che è a capo del governo, penso che sia necessario che la grande famiglia unita sia vicino al governo a proporre tutte quelle soluzioni che sono indispensabili alla ripresa per risolvere la crisi che sta attraversando il nostro paese.
Mi sono anche trovato in disaccordo con i miei compagni del partito comunista [PRC], perché essi si sentono contro il governo, come se avessero la possibilità di dimostrare che anche il partito comunista ha delle proposte che potrebbero essere utili, ma che da soli non troveranno nessun riscontro né nel governo, né nell’opinione pubblica. Perciò forse il mio rimane solo un sogno, che per risolvere la crisi economica del nostro paese ci voglia la partecipazione di tutti i partiti, di tutti i sindacati, insomma, di tutte le componenti della nostra grande famiglia, per cercare uniti una soluzione di emergenza da presentare al governo, perché la approvi e la sottoponga all’esame del Parlamento. In questo modo il nostro governo potrebbe avere una credibilità non solo all’interno del paese, ma anche nell’Europa stessa.
Ho sentito in questi giorni le proposte fatte dall’on. Alfano, che pone in discussione l’eliminazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Non è individualmente che si pongono questi problemi, che creano solo delle liti e delle contrapposizioni da ambo le parti, ma le decisioni che eventualmente sono indispensabili per la ripresa economica del nostro paese, vanno prese unitariamente a tutte le associazioni sindacali, politiche, di qualsiasi tendenza e di qualsiasi formazione. E in questo, penso che anche il partito comunista dovrebbe essere partecipe e come una grande famiglia si deve trovare un’ intesa per migliorare i provvedimenti necessari alla nostra ripresa economica.  
A  proposito del  partito comunista, per il quale simpatizzo, dico che non deve porsi  pregiudizialmente contro tutti, ma all’interno della grande famiglia, proporre anche tutte quelle soluzioni politiche ed economiche  che sono il portato della nostra ideologia. All’interno della grande famiglia questi problemi si possono ponderare, discutere e eventualmente anche essere presi in considerazione e  proposti unitariamente al governo, che potrà  sentirsi forte della partecipazione unitaria di tutta la nazione. Spero che il mio non sia solo un sogno, ma che possa trovare all’interno del paese quella forza che possa sollecitare al più presto possibile la fine della crisi che sta attraversando il nostro paese.
Concludo dicendo che  i privilegiati che oggi detengono il potere e stanno seduti sulle loro comode poltrone facciano di comune accordo i passi necessari perché nella grande famiglia italiana tutti possano avere la loro seggiola per stare seduti.

leonesacchi.blogspot.it                                                                                                                                                            16-08-2014

venerdì 15 agosto 2014

2014-08-13 NELLA RICORRENZA DELLA GUERRA 15-18
UN DELITTO CONTRO L’UMUNITA’
    Nel centenario della guerra 15-18, vorrei fare una piccola introduzione all’argomento.
L’Italia era un paese povero, in prevalenza agricolo, privo di meccanizzazione nel quale tutti i lavori venivano svolti manualmente o con l’aiuto degli animali. L’aratro veniva trainato dai buoi, la terra frantumata con le zappe a forza di braccia, la vite irrorata col verderame con le pompe a mano. I poderi erano per la maggior parte condotti a mezzadria da famiglie numerosissime che dovevano dividere i prodotti del loro lavoro al 50% con il proprietario del terreno. I braccianti agricoli lavoravano al massimo 200 giorni all’anno e col magro stipendio facevano fatica a sbarcare il lunario.
       Queste erano le condizioni in cui si trovava il nostro paese quando il re, come comandante in capo dell’esercito, assecondato da un governo ed una classe dirigente compiacenti, firmò l’entrata in guerra. L’Italia non aveva nessun serio motivo per entrare in guerra. Si adduceva come pretesto la liberazione di Trento e Trieste, come se la guerra fosse l’unica via per ottenerla.
    Questa guerra non voluta dal popolo italiano è costata circa 700.000 giovani vite, tantissimi feriti e mutilati e tante sofferenze e distruzioni. A guerra finita le famiglie piangevano i loro morti e l’Italia era ancora più povera per i debiti contratti per far fronte alle spese militari.
      Durante la guerra i soldati erano stati costretti a scavare delle trincee e delle gallerie sulle montagne per proteggersi dagli assalti nemici. Erano dotati di fucili a baionetta per gli scontri corpo a corpo. Quando uscivano dalle trincee e cominciavano questi scontri, ogni soldato sapeva di poter essere ucciso o di rimanere gravemente ferito. Quello che gli rimaneva ignoto era il motivo per il quale doveva uccidere per non essere ucciso.
Ci furono casi di ammutinamento sia collettivo che individuale, ai quali  i comandanti risposero con i plotoni di esecuzione e con le decimazioni. I soldati dei battaglioni che non avevano rispettato gli ordini venivano messi in fila e cominciava la conta. Uno ogni dieci veniva fucilato. Qualcuno, anche fra gli ufficiali, per non uccidere, andò all’attacco senza armi e fu colpito a morte. Qualcun altro più fortunato trovò qualche ufficiale medico che per non mandarlo alla fucilazione fece carte false per rimandarlo a casa. Altri disertarono e si diedero a forme di banditismo che proseguirono anche per vari anni a guerra finita.
      La guerra 15-18 io l’ho vissuta da bambino e ricordo soprattutto il rientro dei militari che in massa ritornavano ai loro paesi di origine e ricordo ancora le storie delle bande degli sbandati e dei disertori che scorazzavano  anche nelle campagne anche del carpigiano.
      Oggi, a cento anni da quegli avvenimenti, ho voluto descrivere tutti gli orrori che quella guerra ha provocato e la cui responsabilità ricade unicamente sul re e sulle classi dominanti del nostro paese, nella speranza che queste riflessioni siano di monito alle nuove generazioni.
      Le guerre sono sempre e soltanto utili a chi produce armi e si arricchisce sulle miserie altrui e sulle distruzioni di beni materiali. Per il popolo invece le guerre sono soltanto fonti di morti, distruzioni e miseria.

leonesacchi.blogspot.it                           13/08/2014

giovedì 10 luglio 2014

2014-07-14 I BARONI, COMODAMENTE ADAGIATI

SULLE LORO POLTRONE

 Torniamo indietro nel tempo. Quando l’On. Napolitano accettò il

mandato di Presidente della Repubblica il nostro paese era in crisi,

quasi sull’orlo del fallimento. Egli pose all’ordine del giorno le riforme

prioritarie, indispensabili al nostro paese. Purtroppo i tempi di queste

riforme si vanno prolungando, creando disagio e malcontento anche

nel Presidente della Repubblica. Così dicasi di Renzi, che accettò di

formare un governo di emergenza nella speranza di trovare nei partiti

dell’opposizione una convergenza sulle riforme. Purtroppo però le

cose non vanno bene. Berlusconi dice di mantenere la parola data,

però prima di decidere deve interpellare il suo partito per averne il

consenso. Grillo pone dieci risposte prima di dare il suo consenso come

se fosse lui l’ago della bilancia delle riforme. Di fronte al prolungarsi

dei tempi ed a questi tira e molla io spero e che il governo Renzi dica

basta e ponga ai voti al parlamento e al senato le riforme. Se queste

saranno accettate Renzi potrà proseguire il suo mandato fino al termine

della legislatura per il bene del paese. In caso contrario presenterà le

dimissioni per andare a nuove elezioni con la speranza che gli elettori

abbiano compreso e che il Partito Democratico riceva i consensi

necessari per poter formare un governo che possa predisporre ed

attuare tutte le riforme utili ed indispensabili al paese. Io mi auguro che

questo pensiero sia condiviso anche dal capo del governo per mettere

fine Al prepotere dei baroni adagiati sulle loro poltrone e dare avvio ad

un periodo di ripresa economica e morale del paese.

 Oggi sono addolorato per la perdita del grande partigiano Michelini.

Le sue gesta rimarranno memorabili nella storia del movimento

partigiano. Io ebbi la fortuna di conoscerlo, quando ero segretario

amministrativo del PCI per la sezione Bordoni di Bologna e di

apprezzarne le doti politiche e l’integrità morale. Esprimo alla famiglia

di Michelini ed all’ANPI tutta le mie più sentite condoglianze insieme al

figlio Corrado ed a tutta la famiglia.

leone sacchi.blogspot.it Bologna 10/07/2014

sabato 28 giugno 2014

2014-06-28   BADI. I SEGRETI DELLA MIA LONGEVITÀ
Molti miei amici mi domandano sempre sui segreti della mia longevità. Io rispondo scherzosamente: 1° non incappare in malattie incurabili; 2° non fare abusi alimentar,i perché l’aumento del peso può determinare varie conseguenze e gravi malattie; 3° i monti che circondano Badi sono pieni di verde, salubri, l’aria poco contaminata e l’acqua, che io chiamo l’elisir di lunga vita, forse sono anch’essi partecipi dei segreti della mia longevità.
Quando siamo venuti ad abitare a Bologna, non sapevamo neanche dell’esistenza di Badi. Sono stati gli amici a parlarne e a invogliarci. A Badi siamo venuti nella lontana estate del 1968. Il primo incontro l’abbiamo fatto col dottor Bignardi, allora presidente della proloco. Egli ci disse che a Badi aveva riconquistato la salute e che avrebbe favorito i bolognesi. Da allora si sono succedute parecchie proloco che hanno suggerito al consiglio comunale di dare via libera al rinnovo delle vecchie case, però con l’obbligo di lasciare intatte le vecchie strutture. Così per i lavatoi e tutte le altre ristrutturazioni.  Nel contempo sono sorte parecchie nuove case, che forse avranno abbellito e non deturpato il paese. Se Badi è rimasta come ai tempi di allora”, il merito va agli amministratori che hanno proibito la deturpazione del paese e hanno mantenuto inalterate le primitive caratteristiche di Badi. Io e mia moglie Maria abbiamo trascorso i periodi più belli della nostra vita che rimarranno vivi in noi per sempre.
Un elogio va al presidente e agli amministratori locali della proloco per tutto quello che fanno per Badi nel periodo estivo: programmi culturali, gastronomici e di intrattenimento, mantenendo le tradizioni di una volta. Un ringraziamento va anche ai badesi tutti per le accoglienze e le amicizie che ci hanno sempre riservato. Concludo che Badi sia sempre all’avanguardia in tutto e per tutto.


leonesacchi.blogspot.it                                                                            28/06/2014

mercoledì 25 giugno 2014

2014-06-18 L'ALBA ED IL TRAMONTO DELLA VITA

L’ALBA ED IL TRAMONTO DELLA VITA
    L’alba ed il tramonto della vita li vedo e li penso come l’alba ed il tramonto del sole in questa mattina del 18 giugno. Il cielo si è presentato limpido e sereno ed il sole è splendente, ma nel corso della giornata non si sa se si manterrà sereno o se si coprirà di nubi e di pioggia. La nostra nascita è come un ciel sereno, ma nel corso della vita se non si è colpiti da malattie incurabili, il tramonto sarà radioso come il tramonto del sole a ciel sereno. Purtroppo però può succedere di essere colpiti da malattie tali da offuscare l’ esistenza. Nel caso della mia esistenza non sono stato colpito da malattie incurabili e vivo tuttora la mia vecchiaia a ciel sereno. Le nubi peggiori che ho subito sono state la dittatura fascista prima e la guerra poi.  Però ho avuto nella vita tante gioie fin dall’infanzia, attorniato prima dai genitori che mi hanno voluto tanto bene, poi nel matrimonio con mia moglie Maria, che è stata il faro della mia vita e ora attorniato da una grande famiglia, allietata da  nipoti e pronipoti. Posso perciò dire che alla mia età sono ancora come il sole a ciel sereno.
   Concludo augurando a tutti che l’alba della loro vita ed il loro tramonto sia sereno e felice come sta avvenendo il tramonto della mia vita.

   leonesacchi.blogspot.it              18/06/2014 

2014-06-15 VOTO PALESE VOTO SEGRETO

VOTO SEGRETO  VOTO PALESE
   Quando in un paese il voto serve per eleggere i dirigenti del paese con libere elezioni è un momento solenne di un popolo che elegge i suoi rappresentanti. In Italia solo nel 1946 anche le donne hanno avuto la loro giustizia ed il diritto al voto. Noi nel 1924 abbiamo avuto le votazioni per il governo. I seggi erano presidiati dai fascisti; agli  elettori presentavano il documento con gli eletti e ci dicevano ti va bene. Se si, firmavano ed andavano a casa. Se qualcuno voleva votare entrando nel seggio, veniva segnalato ed in seguito riempito di botte. Fu un successo clamoroso  per Mussolini. Qualcuno dice ancora ora che in Italia la maggioranza era fascista. La maggioranza fascista in gran parte era imposta perché i  dipendenti se non prendevano la tessera del fascio venivano licenziati e rimanevano senza lavoro. Ho fatto questa premessa per mettere in evidenza le tragedie del nostro passato con la speranza che rimanga solo un triste ricordo. Voto palese e voto segreto. I franchi tiratori del partito Democratico alle ultime recenti votazioni svoltesi in parlamento hanno votato contro la legge mettendo il governo in minoranza. Questi tristi personaggi sono annidati un po’ ovunque all’interno dei partiti a cui appartengono, pronti in qualsiasi momento a darti la pugnalata. Dico tristi perché con il voto palese, per paura di perdere la comoda poltrona, da vigliacchi, votano in favore. Queste purtroppo sono le tristi sorprese di persone, che in ogni momento e in qualsiasi circostanza sono pronte al tradimento, miserevoli serpenti all’interno e nascosti un po’ ovunque.

leonesacchi.blogspot.it                        15/06/2014

venerdì 13 giugno 2014

2014-06-13 L'AMORE, COMPLEMENTO DEL DONO DELLA VITA

L’AMORE, COMPLEMENTO DEL DONO DELLA VITA
    Dal nostro matrimonio sono nati due figli: Corrado ed Emilia. Mia moglie mi ha sempre rimproverato di aver dato poco amore a questi figli, nella loro infanzia e nell’adolescenza. Forse era un po’ nel mio carattere e forse era dovuto anche alle conseguenze della guerra. Come casaro, poi, ero continuamente preoccupato per la riuscita del mio lavoro ed ero anche molto impegnato. Nell’immediato dopoguerra ero segretario del Partito Comunista di Quartirolo di Carpi. Terminati i lavori nel caseificio, partivo alla sera con la mia bici per andare alle riunioni e rientravo anche dopo la mezzanotte. Riconosco che tutta questa attività mi ha tenuto lontano dai miei figli e di questo voglio ora chiedere scusa. Ma a mia attenuante voglio ricordare che uscivamo dalla tragedia della guerra ed io, come comunista cercavo con tutte le mie forze e le mie modeste capacità di contribuire al bene della famiglia, ma anche  alla rinascita di una società democratica.
    Ora, alla mia veneranda età, mi scuso verso i figli, la famiglia i e la società tutta, ma posso dire di aver svolto il mio lavoro con passione ed impegno e di aver partecipato con slancio ed entusiasmo a tutte le battaglie politiche per la ricostruzione del nostro paese. E concludo dicendo che l’amore è il dono più bello che ha accompagnato tutta la mia vita.
  leonesacchi@blogspot.it                   13/06/2014


mercoledì 11 giugno 2014

2014-06-10 IO TU E LE ROSE


IO TU E LE ROSE
    C’è una vecchia canzone che dice: son tornate a fiorire le rose. Io spero che fioriscano non solo le rose, ma anche i tentativi che il nostro Presidente del Consiglio Renzi sta compiendo in Cina e nei paesi dell’Asia per gli scambi economici, per la ripresa della nostra industria e per risolvere il problema della disoccupazione, che colpisce così duramente le giovani generazioni.
    Questa via intrapresa da Renzi mi porta lontano nel tempo, quando Carpi era nel pieno della sua espansione economica e produttiva nel settore della maglieria. Alcuni giovani industriali partirono in giro per il mondo per collocare i prodotti che uscivano dalle loro fabbriche.
     Io spero ed auguro al nostro presidente che con questo sistema ottenga dei buoni risultati per la ripresa economica del nostro paese. Certo non sarà una ripresa immediata, perché c’è bisogno che riparta anche il mercato interno, ma intanto qualche aiuto alla ripresa e qualche stimolo può venire anche dai rapporti con i paesi emergenti dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, coi quali possiamo collaborare nel reciproco interesse

     leonesacchi.blogspot.it                 Bo 10/06/2014

lunedì 9 giugno 2014

2014-06-09 L'EDUCAZIONE DEI SENTIMENTI-2014

L’EDUCAZIONE DEI SENTIMENTI - 2014
      Io non ho fatto grandi studi. Ho frequentato la quinta elementare e la sesta alle scuole serali. La mia cultura me la sono fatta leggendo i sommi scrittori dell’ottocento e del novecento. In particolare penso al romanzo di London, IL TALLONE DI FERRO, libro vietato ai tempi della dittatura fascista. Se te lo trovavano in casa finivi in galera. Questa sono le premesse per parlare della educazione dei miei sentimenti.  Già da parecchi anni, a partire dagli Stati Uniti e poi da gran parte degli altri paesi, compreso il nostro,  non si è esitato a sparare sulle folle dei manifestanti anche quando queste chiedevano soltanto libertà. Partendo dai miei sentimenti e dalla mia educazione mi verrebbe da pensare che se il fine da perseguire è davvero quello umanitario non sarebbe più giusto andare a mani alzate per cercare le soluzioni migliori, con liberi scambi di reciproca utilità? Un altro grande problema è quello dell’Africa, dove tanti bambini muoiono in modo disumano, divorati dal sudiciume e dagli insetti.

Purtroppo invece viviamo in un mondo pieno di egoismo e di voglia di potere e di denaro che schiaccia  i buoni sentimenti e tutto il bene del dono della vita. leonesacchi.blogspot.it                         09/06/2014

2014-06-08 I LADRI CACCIATI A CALCI NEL CULO

I LADRI CACCIATI A CALCI NEL CULO
       E’ di questi giorni la notizia dei furti a Venezia e se ne fa un gran parlare da parte del Presidente del Consiglio fino all’ultima panchina dei pensionati.
   Il problema è quello di trovare un sistema per evitare furti e ruberie. E’ evidente che dal dopoguerra ad oggi, tanti hanno accumulato ingenti fortune in modo più o meno lecito. Però io non penso al passato, ma all’avvenire e parto dalla certezza che gli unici incontaminati sono gli stipendiati perché pagano alla fonte, mentre gli altri fanno un po’ il comodo loro, accumulando in alcuni casi anche cifre astronomiche.
    Ed allora, io credo, sarà opportuno partire da lì. Togliere profitti e privilegi, anche quelli fin qui consentiti dalle leggi attuali, perché in buona sostanza sottraggono risorse al bene comune.
   Per queste ragioni io darei fiducia a Renzi ed al suo governo. Così si creerebbero le premesse per poter fare piazza pulita di ladri e delinquenti e ridare agli italiani la fiducia nel nostro avvenire.

Leone sacchi.blogspot.it        08/06/2014 

mercoledì 28 maggio 2014

2014-05-28 IL RUOLO DELLA TELEVISIONE NELLA RECENTE CAMPAGNA ELETTORALE

IL RUOLO DELLA TELEVISIONE NELLA RECENTE  CAMPAGNA ELETTORALE
    Premesso che sono soddisfatto dei risultati elettorali che hanno premiato Renzi ed i suo partito per il modo in cui hanno condotto la campagna elettorale per l’avvenire dell’Italia e degli italiani, voglio esprimere la mia opinione sulla diminuzione del numero degli elettori. Credo che in parte questo calo sia dovuto alla sfiducia che malcostume, furti e ruberie varie da parte di alcuni, ma non tutti, hanno generato nella opinione pubblica, ma un a qualche responsabilità l’ha avuta anche la televisione pubblica. In televisione sono comparsi sempre quasi esclusivamente tre personaggi, leader dei partiti che in passato avevano avuto il maggior numero di voti, affrontando quasi sempre temi di politica interna o offendendosi l’un l’altro. Ma le elezioni che si sono svolte riguardavano il nostro avvenire nell’ambito dell’Europa e quindi la scelta doveva avvenire su chi mandare a difendere gli interessi dei lavoratori nell’ambito della comunità e quindi anche gli interessi nazionali, in un contesto d ripresa dell’occupazione, della produzione industriale e degli investimenti.  Per queste ragioni sarebbe stato utile un coinvolgimento di tutte le forze politiche ed un confronto ampio di tutte le idee e le ipotesi in campo. Il non averlo fatto ha contribuito al diffondersi di un certo pessimismo e dell’idea che in campo ci sono sempre quelli e che tanto non conta andare a votare.                                                                                       Spero che le proteste che ci sono state, sia  da parte dei partiti minori che  dell’opinione pubblica, vengano tenute in considerazione in modo da accrescere la partecipazione ed il contributo delle idee di tutti, ma anche per far sì che aumenti la fiducia negli eletti per il bene dell’Italia tutta.
leonesacchi@blogspo.it                        28/05/2014        
 

domenica 25 maggio 2014

2014-05-25 LA FARSA ELETTORALE E' FINITA

LA FARSA ELETTORALE E’ FINITA
   Oggi 25 Maggio si vota per eleggere i settantatre delegati dei vari partiti a rappresentare l’Italia nel parlamento europeo. Ho parlato di farsa elettorale perché ciascun partito nella sua propaganda non ha parlato di Europa e di programmi europei, ma ha dato spazio solo a quello che vorrebbe fare in Italia, come se queste elezioni riguardassero il nostro paese e l’attuale governo Renzi.                                                                                                          Cominciamo da Berlusconi. Nella sua lunga campagna elettorale non ha fatto altro che dire che nelle prossime elezioni proporrà di portare le pensioni minime a mille euro. Però non ha mai precisato quale quota del suo capitale potrebbe mettere a disposizione e quanto potrebbero mettere tutti gli altri che in modo lecito ed illecito hanno messo insieme enormi capitali.                                                                                                                      Che dire poi di Grillo. Egli non fa altro che ripetere che dopo il voto farà la marcia su Roma, che caccerà il Presidente della Repubblica e si insedierà al governo del paese. Speriamo che questo non  avvenga mai e che rimanga solo un frutto della sua fantasia malata. Purtroppo sono tragedie già vissute che non vogliamo si ripetano.                                                                   Che dire poi di Renzi e del suo governo? Speriamo soltanto che porti a termine le riforme annunciate per il bene e l’avvenire del nostro paese.            Ed infine parliamo anche di quelli la cui campagna elettorale è stata esclusa dalla televisione. Speriamo che anch’essi possano essere presenti nel parlamento europeo, non per difendere gli interessi del loro partito, ma per l’Europa, per l’Italia e per i lavoratori italiani. Quello in definitiva che dovrebbero fare tutti i deputati eletti di qualsiasi pese, fede politica o religiosa: dare il proprio contributo per fare uscire l’Europa dalla crisi, per la ripresa economica, nel lavoro, nella pace e nella libertà.                              Spero che questo sia anche il pensiero di tanti italiani che oggi sono andati a votare, qualunque sia la loro tendenza politica.

leonesacchi@blogspot.it                               25/05/2014 

giovedì 22 maggio 2014

2014-05-22 AIUTATEMI A CAPIRE

AIUTATEMI A CAPIRE
   Come ho già scritto altre volte, nell’immediato dopoguerra il prete della parrocchia di San Francesco a Carpi, nei suoi sermoni, diceva che i comunisti erano dei delinquenti e degli assassini. Mia madre, che pure faceva parte delle Consorelle, usciva indignata e diceva che il prete mentiva perché i suoi figli erano comunisti ed anche delle brave persone. Alle sue esequie religiose non volle quel prete, né quella chiesa.
    Ho fatto questa lunga premessa per arrivare alle brigate rosse, protagonisti ed artefici di tanti delitti,  ai tanti depistaggi e alle collusioni  ed alle complicità, che ancora coprono tante verità nascoste di quel periodo e della storia successiva del nostro paese. Mi riferisco all’assassinio del prof Biagi, ucciso da estremisti di sinistra, ma sembra con la complicità o con delle responsabilità da parte di personaggi che occupavano posti di responsabilità nella gestione della sicurezza dello stato e dei cittadini più esposti.
  Aiutatemi a capire perché succedono queste cose e come mai rimangono poi sempre impunite. Non era forse successo così anche con Moro? Non era stato ammonito dagli Stati Uniti per la sua volontà di portare i comunisti al governo del paese? Ed anche Moro non è stato assassinato dalle brigate rosse?
   Aiutatemi a capire che cosa significa questo strano connubio fra queste forze eversive di sinistra ed i potenti della terra? Fra gli sfruttatori ed i carnefici?
    Io ho sempre sognato un governo di larghe intese per il bene e l’avvenire del nostro paese. Per la vita e non per la morte.

   Leonesacchi.blogspot.it                 22/05/2014

mercoledì 7 maggio 2014

2014-05-07 IL GRILLO CATTIVO

IL GRILLO CATTIVO
   Oggi sette Maggio, nel programma televisivo delle 14 e 30 il Grillo scatenato ha detto di essere un Grillo cattivo un po’ contro tutti, come del resto l’ho sempre sentito, da quando ha smesso di fare il pagliaccio ed è entrato in politica.
    Nei suoi fanatici discorsi solo lui è il salvatore della Patria. Purtroppo mi porta alla memoria un altro salvatore della Patria, Benito Mussolini. Coi suoi discorsi infuocati, quello riuscì ad impadronirsi del potere in italia con le tragiche conseguenze di cui portiamo ancora oggi i segni.
    In uno dei suoi discorsi, che egli riteneva memorabile, disse: Io sono matematicamente sicuro che fra un secolo l’Italia sarà più ricca e Roma più potente”. Ora il secolo volge al termine ed abbiamo visto le tragedie della dittatura fascista e della guerra che ha distrutto il nostro paese.
    Nella situazione attuale della crisi che sta attraversando il nostro paese, alle prossime elezioni europee, non abbiamo bisogno di un ducetto esaltato, tipo Grillo, ma di un partito unitario che, partendo dai bisogni dei lavoratori, si adoperi per la ripresa economica e la rinascita dell’Italia e degli italiani.
    Questa è la speranza mia che spero sia condivisa da milioni di elettori e di elettrici.

Leonesacchi.blogspot.it                                         7/05/2014

martedì 6 maggio 2014

2014-05-06 LE RICCHEZZE LECITE ED ILLECITE


LE RICCHEZZE LECITE ED ILLECITE
       Sulle ricchezze accumulate io farei qualche distinzione. Ci sono quelle raggranellate col lavoro stipendiato e quelle acquisite sui prodotti dei lavoratori, secondo i principi della società in cui viviamo. Però questo sistema che regola la nostra vita sociale non lo ritengo giusto perché i beni  che vengono prodotti dai lavoratori, vengono commercializzati senza nessun controllo ed il sovrapprezzo viene chiamato guadagno. Questo sistema ha fatto sì che la ricchezza del nostro paese è in gran parte nelle mani di pochi. Facendo un esame della crisi in cui versa il nostro paese non sarebbe forse giusto che i vari Berlusconi, che si sono arricchiti sul lavoro della povera gente, mettessero gran parte dei loro capitali al servizio della ripresa economica dell’Italia?
   In questi giorni il sig. Berlusconi nella sua campagna elettorale chiede di portare le pensioni a mille euro. Perché non dichiara anche la sua disponibilità e non invita anche gli altri arricchiti a devolvere una parte dei loro capitali e dei loro profitti a favore delle classi più disagiate e per la ripresa economica del paese?
     Io non ho mai votato per Berlusconi, però in questo caso direi che si è messo una mano sul petto e restituisce l’illecito al lecito, dando prova di un vero ravvedimento.

Leonesacchi.blogspot.it                     06/05/2014    

2014-05-06 LE LAUREE SIMBOLICHE E QUELLE DEGLI STUDIOSI


LE LAUREE SIMBOLICHE E QUELLE DEGLI STUDIOSI
     La laurea simbolica la potrei attribuire a mio padre che mi ha trasmesso la nobile arte del casaro o a quelli che dal nulla, pur non avendo degli studi, hanno creato delle industrie, ingrandite nel tempo.
    Le lauree naturali, conseguite cogli studi tramandati da altri uomini di cultura, hanno in comune, oltre al lavoro, lo scopo di trasmettere e migliorare le esperienze precedenti, non solo per noi stessi, ma anche per le future generazioni.
    Adesso le nuove tecnologie ci hanno permesso di raggiungere le luna ed altri pianeti e satelliti e si stanno compiendo delle ricerche per verificare la presenza su di essi di altre forme di vita.
     Comunque sia, questi meccanismi di trasmissione del sapere sono stati di fondamentale importanza per lo sviluppo della civiltà umana e dovranno proseguire nell’avvenire per il bene dell’umanità.
   leonesacchi.blogspot.it                    6/5/2014


2014-05-05 LA MIA LONGEVITA'

LA MIA LONGEVITA’
    Questa mattina alle ore 5 e 30 la radio ha dato notizia di un esperimento sui topi. Due medici americani hanno iniettato del sangue di topi giovani su due topi vecchi ed avrebbero notato un loro ringiovanimento. Forse le mie potranno essere fantasie e supposizioni infondate, fatto sta che anch’io ho subito due trasfusioni di sangue all’età di settantaquattro anni. Ero stato operato alla prostata e date le mie condizioni di debolezza fui sottoposto a due trasfusioni di sangue. Scherzando dicevo sempre ai miei familiari che mi sentivo ringiovanito.
    Vero o no, posso ritenermi baciato dalla fortuna: suono ancora il violino abbastanza discretamente e scrivo ancora lettere ed articoli. Non so se questo è dovuto al generale prolungamento della vita o se in qualche misura c’entrano anche le trasfusioni, come nel caso dei topi.

Leonesacchi.blogspot.it                      5/5/2014

2014-05-04 GLI ANNI DI UNA SPENSIERATA GIOVENTU’

GLI ANNI DI UNA SPENSIERATA GIOVENTU’
   Come ebbi già a scrivere, a quindici anni avevo già un’orchestrina e suonavo nelle sale da ballo. Avevo degli amici che strimpellavano la chitarra ed ogni sera con il violino ci dilettavamo a trascorrere le serate. Una sera un amico, del quale non ricordo più il nome, prese a nolo una macchina e con quella ci siamo recati a Cortile, una frazione di Carpi che dista una decina di chilometri da casa mia. La serata è stato piacevole, non altrettanto il ritorno. Forse per l’inesperienza del mio amico o forse per qualche altro accidente la macchina partiva, faceva qualche metro e poi si rispegneva. Sta di fatto che siamo tornati a casa a piedi. Io sono arrivato alle quattro del mattino, giusto in tempo per cambiarmi d’abito e cominciare a lavorare con mio padre nel caseificio.
   Piacevoli o meno erano comunque momenti di una spensierata gioventù.
    Un’altra avventura che ha segnato il resto della mia vita avvenne nel mese di settembre del 1929. Verso sera ero andato a trovare una ragazzina, Marina Imbeni, sorella di un mio amico. Appena giunto ella mi comunicò che mi erano venuti a cercare per andare a suonare in una festa. In fretta e furia, con la mia bianchi da corsa, mi infilai verso casa per andare a prendere il violino, ma mi inzuccai con un altro ciclista che veniva in senso opposto. La mia bicicletta era diventata un rottame ed io fui trasportato all’ospedale grondante sangue per una ferita all’occhio destro.
     Posso dire che quella ferita fu la mia fortuna perché fui riformato mentre moltissimi giovani della mia classe andarono a morire nei vari fronti che il fascismo aprì un po’ ovunque.

leonesacchi.blogspot.it           4/05/2014    

venerdì 2 maggio 2014

2014-05-02 IL TU, IL VOI ED IL LEI

IL TU, IL VOI ED IL LEI
     Il Tu, il Voi ed il Lei sono tutti modi per gestire i nostri rapporti con il prossimo. Il Voi ed il Lei si usano verso le persone come segno di rispetto.
     Una volta, quando ero bambino, il Voi si usava anche fra i coniugi  ed era d’obbligo per i figli verso i genitori. In casa mia sia i genitori che noi figli ci siamo sempre parlati con il Tu ma era quasi un’eccezione.  Quando mio figlio Corrado cominciò a parlare fu naturale che si rivolgesse a tutti noi col Tu e così fece anche con i nonni materni, mentre mia moglie Maria, continuava a trattare i suoi genitori col Voi. Una volta quando ero bambino ebbi modo di assistere ad un bisticcio fra coniugi che mi rimase impresso nella memoria. Eravamo in una stalla e la moglie del contadino ad un certo punto si rivolse al marito con queste parole testuali: “ Voi siete un asino”.
     La cosa suonava molto buffa perché per dargli dell’asino poteva usare anche il Tu. Anche mia moglie Maria era talmente abituata ad usare il Voi coi suoi genitori,  che riteneva il Tu una mancanza di rispetto ed una forma di eccessiva confidenza.
     A distanza di tanti anni mi pare di capire che il Voi nelle famiglie di allora era la forma che corrispondeva ad una gestione autoritaria della famiglia, mentre il tu serviva a gestire i rapporti familiari su un piano di parità e di amicizia reciproca. Anche abbracciare e baciare i propri genitori era considerata una confidenza eccessiva nella famiglia di Maria,che ne ha sofferto tantissimo, riversando  il proprio bisogno di tenerezze sui suoi figli.
    Anche queste sono le storie di un tempo, che raccontate oggi sembrano  antidiluviane.

Leone Sacchi         02/05/2014       leonesacchi.blogspot.it 

2014-04-02 QUANDO A TUO FIGLIO RACCONTERAI..

QUANDO A TUO FIGLIO RACCONTERAI..
   “Quando a tuo figlio racconterai…” era l’inizio di una canzone degli anni trenta del secolo scorso.  Ero cresciuto accanto a mio padre casaro in un caseificio cooperativo di Migliarina di Carpi. Ero convinto di essere ormai padrone di tutte le tecniche della lavorazione del latte per ottenere un buon formaggio grana. Purtroppo invece ho dovuto pagare a caro prezzo  la mia prima esperienza come casaro in un caseificio a Villanuova di San Pancrazio nei pressi di Modena. Sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso. Piangevo e suonando quella canzone, pensavo a quando avrei raccontato quella amara delusione a mio figlio Corrado, nato da pochi mesi.  Per fortuna ho avuto mia mogli Maria che mi è stata di conforto e mi ha aiutato a superare quella crisi di sconforto. Altri casari in circostanze simili si sono tolti la vita  per il disonore. A quei tempi era opinione comune fra i contadini, ma non solo, che la riuscita del formaggio dipendesse  esclusivamente dalla competenza del casaro. Solo parecchi anni più tardi, attraverso gli studi dei chimici e dei biologi fu possibile capire che in certe circostanze il latte può non essere idoneo alla produzione del formaggio grana,  pur essendo  prodotto entro la zona di produzione del grana. Il latte rimane idoneo per l’alimentazione ma contiene dei fermenti che ne rendono impossibile la stagionatura.
     La stessa cosa è avvenuta per la filossera. Quando è comparsa si pensava che la colpa fosse del contadino che non aveva irrorato le viti con la giusta dose di solfato di rame.
     Chissà, forse anche oggi ci sono degli eventi attribuiti erroneamente al genere umano, che magari hanno delle cause ancora ignote. Speriamo almeno che le tragedie di allora non abbiano più a ripetersi.

Leone Sacchi                               Bo 02/05/2014  leonesacchi.bolgspot.it

mercoledì 30 aprile 2014

2014-04-30 LA MIA DIGNITA' PERSONALE

LA MIA DIGNITA’ PERSONALE
      Sono cinquant’anni che scrivo  articoli o lettere pubblicate anche su giornali e riviste. Per i miei centouno anni mia nipote Katia mi ha aperto un blog sul quale ha inserito gli scritti degli ultimi dieci anni.
    Io non ho conseguito grandi studi . La mia formazione culturale me la sono fatta  attraverso la lettura dei grandi scrittori, in particolare dell’ottocento e del primo novecento.
     Molti potrebbero pensare che , avendo due figli laureati, ci sia nei miei scritti anche il loro contributo. Ci tengo invece a precisare che, condivisi o no, sono tutti frutto soltanto della mia fantasia e delle mie idee.
     Ultimamente mi è molto diminuita la vista e faccio fatica a scrivere anche a macchina perciò ho bisogno che mio figlio li corregga prima di spedirli. Però ci tengo a precisare che, condivisi o no , gli articoli sono esclusivamente miei e che i miei figli o chi per essi non c’entrano in nulla e per nulla.

    Leone Sacchi                                Bo 30/04/2014

martedì 15 aprile 2014

2014-04-15 UN RACCONTO DELLA LOTTA PARTIGIANA A CIBENO

UN RACCONTO  DELLA LOTTA PARTIGIANA A CIBENO
  Eravamo nel mese di Dicembre del 1945. I partigiani locali si erano accordati  col presidente del caseificio, Ennio Gandolfi,  per prelevare 10 maiali , prima che venissero requisiti dai tedeschi.
   Purtroppo, per un disguido o per una incomprensione, il dott. Gandolfi si recò al commissariato a sporgere denuncia di furto il giorno prima che il furto fosse perpetrato. Fatto sta che quando i partigiani si presentarono a notte fonda per prelevare i maiali, si trovarono circondati dalle truppe mongole e furono costretti alla fuga.
    I mongoli a quel punto si fecero aprire le porte del caseificio ed entrarono in casa nostra. Mia moglie Maria cercò di far loro intendere che noi non sapevamo nulla di quello che era accaduto e che avrebbero dovuto rivolgersi al presidente che  abitava a Carpi. Ma loro continuarono a girare per casa fino alle quattro. Alla fine se ne andarono portando via una coppa di maiale che avevamo appena macellato e due forme di formaggio del caseificio. Ma loro non sapevano che si  trattava di forme fatte con il latte scremato, prive di valore alimentare,  che venivano usate per fare bottoni.  Il dott. Gandolfi, informato del furto volle fare denuncia, anche se il danno era insignificante, e volle che io lo accompagnassi.
   Ci recammo dunque a villa Chiti, sede del comando delle truppe mongole e li  Gandolfi fece la sua denuncia. I mongoli negarono che fossero state sottratte delle forme di formaggio, ma quando lo stesso presidente dichiarò che non erano commestibili andarono a prendere le forme e le fecero ruzzolare fuori dalla porta gridando “prendile, vecchio cretino”.  Il dott. Gandolfi voleva che io le andassi a raccogliere, ma io mi sono allontanato il più rapidamente possibile per paura di prendere anche una schioppettata nella schiena.  

   Leone Sacchi                    Bologna 15/04/2014     leonesacchi.blogspot.it/

domenica 13 aprile 2014

2014/04/13 LA VIOLENZA DA QUALSIASI PARTE...

LA VIOLENZA DA QUALSIASI PARTE
    Sembra certo che i due in motocicletta quando è stata assassinata la scorta di Moro  facessero parte dei servizi segreti. Se così fosse significherebbe che il delitto Moro era stato predisposto in alto loco. Se la memoria non mi tradisce, sembra che in America avesse avuto un ammonimento per la collaborazione con il partito comunista. Questo significa anche che i servizi segreti si sono serviti di personaggi dell’estrema sinistra per poter attribuire a lor la responsabilità del delitto Moro. Perché i due motociclisti non sono mai stati interrogati per sapere la verità sui veri mandanti del rapimento e poi dell’omicidio? Forse per paura che la verità turbi l’opinione pubblica?
    Mi sono  ricordato della tragica fine dell’On Moro, vedendo alla televisione quello che è successo ieri a Roma e quelle violenze che disonorano l’Italia e gli Italiani. Ancora una volta qualche potere forte pesca nel torbido per creare il caos e continuare a difendere i propri interessi a danno dei lavoratori.
    Mi domando ancora una volta perché non si mettono all’ergastolo gli esecutori di quelle violenze e non si perseguono i mandanti, di qualsiasi provenienza essi siano? Pene esemplari  come per qualsiasi altro delitto e per banda armata agli esecutori materiali e pene ancora più severe per i mandanti.
Leone Sacchi                                         13/04/2014

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venerdì 11 aprile 2014

2014-04-11 IL PROSIEGUO DI UNA LUNGA VITA

IL PROSIEGUO DI UNA LUNGA VITA
       La mia vista si è molto affievolita  per l’atrofia del nervo ottico di destra, subita a causa di un incidente in bicicletta, ma anche per l’età avanzata che ho raggiunto. Ma mi ritengo fortunato perché riesco ancora a scrivere qualcosa, un po’ per la pratica che ho acquisito sulla mia cara Olivetti, ed un po’ perché Corrado mi corregge gli errori di battitura prima di spedire i testi via internet.
     In questo modo riesco a pensare alle cose che mi interessano e poi a trasmetterle via internet. Però, mentre sto scrivendo, se qualcuno mi interrompe, ho bisogno di farmi rileggere quello che ho scritto per poter ripartire, poiché io non riesco a leggere quello che ho scritto.
     Voi potreste dire: ma chi te lo fa fare? E in qualche modo potreste anche avere ragione. Ma alla mia età, se non riuscissi più ad essere partecipe dei problemi che affliggono la società, mi ripiegherei su pensieri tristi che solleciterebbero la mia fine.
    In queste condizioni, anche se difficili, mi sorreggono e mi dicono: Leone tira avanti con la fortuna di aver avuto e di continuare a godere di una vita degna di essere vissuta.
    Leone Sacchi                             11/04/2014

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martedì 8 aprile 2014

2014-04-08 I FRUTTI DEL SAPERE

I FRUTTI DEL SAPERE
      Se tornassero al mondo i nostri antenati rimarrebbero stupiti dalle nuove tecnologie. Con un dito su un computer si possono svolgere lavori materiali che sono costati  fatiche immani. Partendo dalla mia esperienza personale, quando andavo nel magazzino a pulire le forme di formaggio. Dovevo toglierle dalle scaffalature, pulirle, rigirarle e rimetterle al loro posto. Avevo fatto dei muscoli come quelli di un lottatore. Adesso si preme un bottone e la macchina esegue tutte le funzioni.
   Questa è solo una piccola cosa di quanto oggi può fare la tecnologia in tutti i settori agricoli ed industriali. E chissà che non si arrivi un giorno anche a trovare un pianeta sul quale l’esistenza umana possa prosperare.
    Forse chissà in un futuro non lontano si potranno raggiungere altri pianeti per sviluppare ulteriormente la civiltà umana.
    Queste sono le fantasie di un ultracentenario che già ha avuto la fortuna di beneficiare di qualche frutto delle nuove tecnologie e di intravvedere i possibili sviluppi per le nuove generazioni.
    Leone Sacchi                                                 Bo 8/4/2014

lunedì 7 aprile 2014

2014-04-07 L’ONU e l’Italia che ripudia la guerra

L’ONU e l’Italia che ripudia la guerra
  Con le insegne dell’ONU, l’Italia che ripudia la guerra, è in parecchie parti del mondo con militari che, si dice difendano la pace.
   Io non ho mai visto che la pace si difenda con le armi spianate e pronte a sparare come è successo in Iraq e poi in Afganistan, dove purtroppo sono caduti tanti italiani,  vittime innocenti. Con quali risultati poi?
   Da quando mondo è mondo la violenza porta violenza e questo è quello che sta avvenendo ovunque dove  c’è l’ONU e quindi gli Stati Uniti.
    Ora si sta procedendo al ritiro delle truppe  così dette di pace.  Però, se ho ben capito , l’Italia lascierà una parte del proprio contingente a fianco del governo in carica per istruire i loro soldati sull’uso delle armi.  Non so se questo sia sempre su mandato dell’ONU o se sia un’iniziativa autonoma dell’Italia. Comunque sia, noi che per Costituzione  dovremmo ripudiare la guerra, siamo sempre esposti a pericoli di rappresaglia.
    Io spero che il governo attuale, presieduto  dall’On. Renzi  prenda in esame questa grave situazione e che  nei paesi in crisi mandi non armi ma prodotti alimentari ed industriali, in cambio di prodotti di loro produzione, di cui abbiamo bisogno.
    Dalle tragiche esperienze con le armi spero che il governo ed il popolo italiano, come tutti i popoli amanti della pace, tragga gli utili insegnamenti per il bene e l’avvenire del genere umano.
   Leone Sacchi                        7-04-2014