venerdì 2 maggio 2014

2014-04-02 QUANDO A TUO FIGLIO RACCONTERAI..

QUANDO A TUO FIGLIO RACCONTERAI..
   “Quando a tuo figlio racconterai…” era l’inizio di una canzone degli anni trenta del secolo scorso.  Ero cresciuto accanto a mio padre casaro in un caseificio cooperativo di Migliarina di Carpi. Ero convinto di essere ormai padrone di tutte le tecniche della lavorazione del latte per ottenere un buon formaggio grana. Purtroppo invece ho dovuto pagare a caro prezzo  la mia prima esperienza come casaro in un caseificio a Villanuova di San Pancrazio nei pressi di Modena. Sembrava che il mondo mi fosse crollato addosso. Piangevo e suonando quella canzone, pensavo a quando avrei raccontato quella amara delusione a mio figlio Corrado, nato da pochi mesi.  Per fortuna ho avuto mia mogli Maria che mi è stata di conforto e mi ha aiutato a superare quella crisi di sconforto. Altri casari in circostanze simili si sono tolti la vita  per il disonore. A quei tempi era opinione comune fra i contadini, ma non solo, che la riuscita del formaggio dipendesse  esclusivamente dalla competenza del casaro. Solo parecchi anni più tardi, attraverso gli studi dei chimici e dei biologi fu possibile capire che in certe circostanze il latte può non essere idoneo alla produzione del formaggio grana,  pur essendo  prodotto entro la zona di produzione del grana. Il latte rimane idoneo per l’alimentazione ma contiene dei fermenti che ne rendono impossibile la stagionatura.
     La stessa cosa è avvenuta per la filossera. Quando è comparsa si pensava che la colpa fosse del contadino che non aveva irrorato le viti con la giusta dose di solfato di rame.
     Chissà, forse anche oggi ci sono degli eventi attribuiti erroneamente al genere umano, che magari hanno delle cause ancora ignote. Speriamo almeno che le tragedie di allora non abbiano più a ripetersi.

Leone Sacchi                               Bo 02/05/2014  leonesacchi.bolgspot.it

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